La vitamina B3, chiamata anche vitamina PP o niacina, fa parte delle vitamine cosiddette idrosolubili, quelle che non possono essere accumulate nell’organismo, ma devono essere regolarmente assunte attraverso l’alimentazione.
La vitamina B3, o niacina, è fondamentale per la respirazione delle cellule, favorisce la circolazione sanguigna, funge da protettivo per la pelle, ed è utilissima nel processo di digestione degli alimenti.
La vitamina B3 ha un ruolo fondamentale in relazione al funzionamento del sistema nervoso.
È chiamata anche vitamina PP (pellagra preventive factor) per il suo ruolo anti-pellagra, malattia in passato molto diffusa.
La carenza di niacina provoca la pellagra (pelle agra), descritta per la prima volta nel 1735 da Casal che la denominò “mal de la rosa”.
Tale malattia era comune in popolazioni la cui alimentazione si basava quasi esclusivamente sul granturco (polenta).
Fin dall’inizio la pellagra apparve come una malattia morbosa collegata alle trasformazioni economiche che erano avvenute dalla seconda metà del secolo XVIII e che avevano colpito le campagne padane e il mondo mezzadrile dell’Italia centrale.
L’effetto più vistoso era stato il cambiamento qualitativo nella dieta contadina, progressivamente depauperata di ogni apporto vitaminico e proteico.
La causa scatenante della malattia è l’uso continuo di sorgo turco , perché prima del 1760 il mais non era largamente conosciuto.
Le zone più colpite fino alla metà dell’800 erano la Lombardia e il Veneto ed emerge lo stretto rapporto tra pellagra e mutazioni alimentari. Durante l’inverno l’alimentazione delle famiglie rurali si riduceva quasi esclusivamente alla polenta, mentre nei mesi estivi, con la ripresa del lavoro e l’aumento dei salari agricoli, i coloni si potevano permettere un regime alimentare più vario.
La pellagra nello stadio iniziale era caratterizzata da alterazioni cutanee concentrate alle estremità del corpo, poi nella fase conclamata si determinava squilibri organici: sudorazione eccessiva, diarrea, riduzione del ciclo mestruale, estrema debolezza e nella fase disperata, comparivano segni di squilibrio mentale. In questa fase la malattia era considerata incurabile e il destino dei pazzi pellagrosi era il manicomio o la morte.
Le proteine del mais sono infatti povere di triptofano e la niacina contenuta nei semi è in una forma poco biodisponibile.
La vitamina B3, o niacina, è contenuta nelle carni bianche, negli spinaci, nelle arachidi, nel fegato di manzo, nel lievito di birra e in alcuni pesci come il salmone, il pesce spada e il tonno.
La carenza di vitamina B3, o niacina, provoca molti sintomi, diversi tra loro. Si va dal mal di testa, alla nausea e all’irritabilità.
Ma anche a una perdita generale del tono muscolare e a cattiva digestione.