La riboflavina o vitamina B2 è un nutriente essenziale idrosolubile appartenente al macro-gruppo vitaminico B.
Ha funzione prevalentemente coenzimatica ed è necessaria alla respirazione cellulare e alle vie metaboliche di glucidi, lipidi e amminoacidi.
Si trova sia negli alimenti vegetali che animali, ma abbondantemente solo nel latte e nei suoi derivati, nelle uova e nelle frattaglie, come il fegato, il cuore e l’intestino.
Viene assorbita nell’intestino e metabolizzata in gran parte dentro le cellule intestinali; nel sangue è veicolata dalle globuline.
La via di escrezione primaria è quella renale con le urine.
La riboflavina sintetica è stata realizzata per la prima volta nel 1935 da Kuhn e Karrer.
Carenza di riboflavina
L’ariboflavinosi umana, che compare dopo 3/4 mesi di deprivazione, per le buone scorte dell’organismo, esordisce con una sintomatologia generale costituita da segni aspecifici, rilevabili anche in altre forme carenziali, quali astenia, disturbi digestivi, anemia, ritardo della crescita nei bambini.
Gli alimenti ricchi di riboflavina sono, tuttavia, relativamente pochi e precisamente: latte e suoi fermentati, formaggi, ricotte, frattaglie e uova.
Poiché la vitamina B2, o riboflavina, è sensibile ai raggi solari, sarebbe bene che il latte e i suoi derivati venissero sempre confezionati in involucri capaci di proteggerne il contenuto dall’irradiazione solare.
Particolare attenzione deve poi essere posta alle modalità di cottura degli alimenti contenenti vitamina B2 poiché cotture prolungate e con troppa acqua comportano la dispersione di questa vitamina, soprattutto di quella contenuta nei vegetali.