Disse Darwin: “Supporre che l’occhio si sia formato attraverso la selezione naturale, lo confesso apertamente, sembra assurdo nella maniera concepibile più elevata!”.
Intorno a noi, c’è un mondo che non vediamo, perché su frequenze diverse e non “visibili” ai nostri occhi.
Ciò che vediamo è solo una piccola porzione di luce.
Luce che i “corpi” riflettono e il cui segnale luminoso viene interpretato dal cervello che lo “traduce” sotto forma d’immagine.
La luce viaggia a determinate frequenze, queste colpiscono l’occhio, che invia informazioni del mondo visibile al cervello, che le decodificherà, restituendoci l’immagine e il colore.
Questa è una delle ragioni per cui non “vediamo” le cose tutti allo stesso modo.
Idem per il colore.
Il colore è infatti “una sensazione che viene avvertita in una zona particolare del cervello e viene provocata dall’azione della luce sugli occhi e, attraverso di loro, sul cervello.
Tutti gli oggetti intorno a noi emettono della luce.
Quando li guardiamo, i fotoni colpiscono la nostra retina (la parte sensibile dell’occhio).
La retina contiene i coni, che sono cellule che analizzano l’energia dei fotoni e trasmettono l’informazione al cervello come colore.”
Conoscere i rischi di una scorretta esposizioni ai raggi UV è essenziale per preservare la salute dei nostri occhi.
Spesso non si conoscono i danni che l’esposizione al sole può causare ai nostri occhi.
Tuttavia, i raggi UV innescano una produzione eccessiva di radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento cellulare, provocando arrossamento degli occhi, lacrimazione e ipersensibilità alla luce.
L’esposizione del cristallino e della retina al sole può causare anche danni a lungo termine, compromettendo la salute visiva.
Gli occhi riconoscono più di 10.000.000 colori ed è fondamentale preservare questa caratteristica.
La luce è composta da un fascio di onde luminose, ciascuna con caratteristiche proprie:
– I raggi blu possono essere all’origine di danni alla retina, sia che provenga dal sole che dagli schermi digitali che ci circondano nel quotidiano.
– I raggi infrarossi sono invisibili agli occhi. Tuttavia, sono avvertiti dagli esseri umani attraverso la variazione di temperatura prodotta. Sono questi a conferire alla pelle esposta al sole la sensazione di calore. In piccole quantità, non presentano alcun rischio per la salute visiva.
Impossibili da vedere o da avvertire in altro modo, i raggi ultravioletti (UV)sono potenzialmente i più dannosi.
Per precauzione, è bene proteggersi da questi raggi in ogni circostanza.
L’essere umano percepisce spontaneamente la porzione di luce visibile.
I raggi più pericolosi sono quindi quelli di cui l’occhio non risente gli effetti, come gli UV.
È quindi importante stare sempre in guardia e proteggersi adeguatamente.
Anche quando è nuvoloso, il 90% degli UV raggiunge i nostri occhi.
I raggi UV possono rappresentare un pericolo a partire dal momento in cui entrano nel proprio campo visivo.
Più questi raggi penetrano in profondità nel cristallino o nella retina, maggiori sono i danni causati.
Se l’occhio è esposto in maniera prolungata e ripetuta ai raggi UV, possono svilupparsi delle patologie oftalmiche precise, ad esempio la cataratta.
Questo provoca un deterioramento notevole della vista nella persona affetta.
Inoltre la pelle intorno agli occhi è molto sottile e più sensibile alla luce del sole rispetto ad altre parti del corpo.
Contrariamente a quanto si pensa comunemente, gli occhi scuri non sono più protetti dai raggi UV rispetto a quelli chiari.
L’iride è composta da due strati: uno più superficiale, che dona agli occhi la colorazione più o meno chiara, e un secondo strato, a protezione della retina.
È proprio questo secondo strato che dobbiamo proteggere dai raggi UV.
Proteggere i nostri occhi è quindi fondamentale.